E' questa la parola chiave dello Swapping, un fenomeno nato negli Stati Uniti d' America nei salotti frequentati da modelle, fashioniste e attrici. Non è altro che l'evoluzione del vintage, o meglio una sua involuzione, in quanto non si compra con il denaro qualcosa di già usato, bensì si utilizza il baratto.
A essere scambiati non sono solo capi di abbigliamento, ma anche opere d’arte, gioielli, accessori, articoli di antiquariato e talvolta anche le proprie case. Barattare sta diventando di moda anche perché favorisce un riciclo eco-sostenibile dei capi senza spendere denaro.
Un altro metodo per barattare sono gli swap party, vale a dire feste private, durante le quali ciascuno si impegna a portare capi o qualsiasi altro bene scambiabile che non viene più utilizzato, per barattarli con quelli degli altri.
Queste feste, oltre che favorire una nuova tipologia di shopping, diventano anche appuntamenti in cui trovarsi per bere thè e divertirsi. La condizione necessaria perché questo genere di scambio vada a buon fine è che i beni pronti ad essere scambiati siano in ottime condizioni, per quanto usati, e puliti. Il loro fascino sta proprio nel loro uso precedente, sono pregni della storia e delle esperienze vissute dal primo proprietario, ma questo non deve implicare un logoramento dell’oggetto, che in tal caso non può essere considerato merce di scambio.
Lo swapping si sta espandendo rapidamente in Italia, a Milano ovviamente (con l'Atelier del reciclo), a Treviso ha aperto recentemente Luxury swapping e a Bologna, meta fondamentale per gli appassionati del vintage, dove c'è anche la sede dello Swap Club Italia, associazione che organizza swap party in tutto il nostro paese, e che permette lo scambio tramite il sito. Possiamo trovare negozi di swapping anche a Genova, Torino e ovviamente a Roma.
Nessun commento:
Posta un commento