Davvero molto interessante il progetto messo in atto dal trio tedesco Brandt Brauer Frick, che, col nuovo Mr Machine, unisce il naturale calore della strumentazione acustica classica al beat digitale di estrazione prettamente techno.
Il risultato è tanto bilanciato nella forma quanto entusiasmante nella sostanza, un dialogo funzionale e fertile, nel quale la semplicità delle strutture melodiche e ritmiche riesce a rendere ancor più godibile le scelte di campo effettuate. Minimalismo non fine a se stesso, ma per rifuggire dalle sterili compenetrazioni fra arrangiamenti orchestrali posticci e soliti beat danzerecci, triti e ritriti.
The Brandt Brauer Frick - Mr. Machine
Questi tre musicisti dimostrano di avere una visione artistica lucida e dotata del necessario background culturale, che si traduce nell’utilizzo di stilemi jazz, dubstep, funk e, ovviamente, classici. Ampliando il proprio ensamble a dieci elementi, il trio ha infatti modo e maniera di lavorare profondamente sul proprio sound, giungendo alla riproposizione di loro pezzi già editi sul precedente You Make Me Real (come il super singolo Bop, oppure Pretend, con le guest vocals di Emika), così come la creazione ex-novo di brani (Mr. Machine, On powdered ground) ricchi di felling e di groove.
The Brandt Brauer Frick - Bop
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